Cronaca di una regata vinta: la Palermo Montecarlo

La Palermo Montecarlo 2011 inizia sotto i migliori auspici, come nel 2009, la barca che porta le insegne del Lauria (Cochina dell’armatore Piergiorgio Fabbri) si aggiudica la regata a bastone del giorno 16.

L’equipaggio messo in piedi da Marco Bruni è ben rodato con un mix di giovani ed “anziani” tutti rigorosamente scelti dal nostro Skipper. Spiccano i nomi di Gigi Ravioli, navigatore e tattico, già col Lauria in due precedenti edizioni della regata e Salvo D’Amico, brillante timoniere e fedelissimo compagno di regata di Marco Bruni. Poi tutti gli atleti del Lauria in gran parte venuti fuori dal settore giovanile, Filippo La Mantia bravissimo tailer, Vincenzo Picciurro alla sua prima Palermo Montecarlo ma già pronto per altre importanti sfide veliche, Michele Orlando randista di provata esperienza e portacolori del circolo anche sulla classe Star, Gabriele Bilù Guccione per l’occasione prodiere, drizzista, navigatore e tuttofare preziosissimo. E poi Bruno Montalbano ottimo prodiere, Giovanni Guccione tailer e cuoco, Vittorio Sutera tailer e ultimi ma non ultimi Italo Faraci il meno giovane del gruppo ma sempre prodigo, dall’alto della sua esperienza, di utili consigli e l’armatore timoniere Piergiorgio Fabbri pronto a dare il cambio alla guida della barca a D’Amico e Ravioli.

La regata parte a mezzogiorno del 18 con vento da NE di intensità lieve, Esimit Europa 2 scappa subito grazie alla sua mostruosa invelatura e dopo un paio d’ore facciamo fatica a vederla. Si delinea immediatamente per la nostra imbarcazione quale sarà il tema della regata: la sfida con i “cugini” del Circolo della Vela Sicilia con l’imbarcazione Athanor guidata dall’ex Ganga Bruni (sfida fratricida). Quest’ultimo riesce a partire meglio ma ben presto gli risiamo sotto e già poco dopo Capo Gallo li superiamo e facciamo rotta verso il centro della Sardegna. Non conviene stare troppo al centro del mediterraneo le previsioni indicano venti molto leggeri e il nostro skipper vuole portarsi rapidamente verso la costa sarda per potere sfruttare le termiche notturne.

Le previsioni meteo sono esattissime e navighiamo tutto il pomeriggio e la notte a circa 5-6 nodi di velocità con vento di traverso che tende a girare di poppa; bene così.

All’alba continua ad esserci un vento leggero che però ci arriva più di prua siamo costretti ad abbassare la spinnaker e a mettere il fiocco ma per fortuna la nostra velocità rimane costante e navighiamo così per tutto il giorno. Alle 8 di sera intravediamo le luci della Sardegna, mai nelle precedenti sfide eravamo arrivati così presto a vedere la terra ferma. Di notte ci avviciniamo verso le Bocche di Bonifacio e arriviamo verso Tavolara alle 5 del mattino; ad accoglierci una fitta nebbia e fortissima umidità. Athanor è sempre dietro ma si è avvicinata a circa 4 miglia. All’alba arriviamo alle Bisce l’ingresso per fare le Bocche, il tratto di mare che divide l’Italia dalla Corsica. Le affrontiamo con vento leggero e riusciamo ad esserne fuori verso mezzogiorno, ma ad attenderci c’è la bonaccia. Sappiamo di esserci avvicinati tanto ai nostri avversari in tempo compensato tra tutti lo Swan 45 Mandolino e lo Swan 42 Genapi. Dopo circa un ora di sofferenza improvvisamente e contrariamente a quelle che erano le previsioni un aiuto di Eolo, all’altezza di Lavezzi inizia a soffiare un maestrale di 20 nodi che aumenterà nel corso della giornata fino a 25, una manna dal cielo. Cominciamo a bordeggiare lungo la costa della Corsica con un bravissimo Salvo D’amico al timone e tutto l’equipaggio fuori a “schiacciare” la barca per farla stare piatta e farla correre sul mare.

Athanor si è avvicinato ma riusciamo a tenerlo a bada per tutto il giorno solo che ora è ad appena 2 miglia di distanza. Il vento tiene fino ad Ajaccio capitale Corsa e noi decidiamo di cominciare a lasciare l’isola francese e mettere la prua in direzione Monaco. All’alba una spiacevole sorpresa Ganga e Athanor ci hanno superati e si trovano 2 miglia avanti. Non ci perdiamo d’animo e il nostro grande skipper Marco Bruni che è stato sveglio tutta la notte decide di marcare strettissimi gli avversari. Ci mettiamo in coda e seguiamo tutte le sue mosse. La giornata scorre veloce con un vento di media intensità da ovest; nell’avvicinamento verso Montecarlo abbiamo tre incontri ravvicinati con tre balenottere di 20 metri di lunghezza uno spettacolo nello spettacolo.

Alle 20 di sera cominciamo a vedere la sagoma del monte che sovrasta il Principato. C’è foschia Ganga non è più visibile ma sappiamo che ci precede di 4-5 miglia il nostro timore è quello di arrivare sotto la città monegasca e rimanere senza vento come avvenne nel 2008. Ma questa regata si vince anche con l’esperienza motivo per cui ci teniamo un poco più ad ovest per cercare di sfruttare la corrente a favore. E così a 2 miglia dall’arrivo puntuale finisce il vento. Tutto l’equipaggio è concentratissimo ma la tensione sale alta. Sappiamo di essere primi in tempo compensato e che la barca del Circolo della Vela Sicilia ha tagliato il traguardo alle ore 21.30. Ci restano 2 miglia da percorrere in poco più di due ore. Facciamo 1 nodo di velocità. Un gommone dell’organizzazione viene attorno alla barca per vedere il nostro arrivo e controllare da vicino. Un refolo di vento e la corrente a favore ci spingono ora a 4 nodi, ora a 2 nodi. La voce di Bilù scandisce la rotta da seguire e la distanza all’arrivo, per il resto non si sente volare una mosca. 1 miglio all’arrivo quasi tutto l’equipaggio è sotto coperta e immobile per consentire alla barca di mantenere l’abbrivio verso il traguardo. Alle 23 circa tagliamo il traguardo sospinti da 2 nodi circa di corrente a favore ma senza un alito di vento. Ce l’abbiamo fatta, come nel 2009 bissiamo il successo della traversata e il Lauria appaia l’armatore Guido Miani dello Yacth Club di Monaco in testa alla classifica dei trofei vinti.

E’ il successo del Circolo, del suo Presidente Andrea Vitale e del direttore sportivo Fabrizio Griffo, è il successo di Marco Bruni che ha dimostrato di non essere inferiore ai suoi più famosi fratelli, è il successo di Piergiorgio Fabbri proprietario di una barca che si è dimostrata affidabile e veloce, ma soprattutto è il successo di uno splendido gruppo di “ragazzi” che tutti insieme e in grande armonia ha portato il guidone del Circolo sul gradino più alto del podio a Montecarlo.

g.g.

 

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