Il Presidente della FIV, Carlo Croce, al timone del mondo

Carlo Croce ce l’ha fatta ed è presidente della federvela mondiale 2013-2016. Una candidatura e una campagna elettorale lampo, nata ad aprile di quest’anno, che ha risolto problemi di scarsa rilevanza degli altri nomi candidati, raccolto una opportunità e realizzato un sogno. E’ una notizia significativa per l’uomo Carlo Emilio Croce, che riesce nella straordinaria impresa di ripetere l’exploit del papà Beppe, che negli anni 60-70 fu presidente dello Yacht Club Italiano, della FIV e dell’IYRU (l’attuale ISAF), ed anche per tutta la vela italiana che raccoglie in qualche modo un riconoscimento per la grande crescita degli ultimi 15 anni nel panorama della vela internazionale.

E’ anche l’inizio di una nuova era, deve esserlo per lo sport della vela e per l’ente mondiale chiamato a gestirla, in un momento difficile tra crisi economica e di identità di una disciplina storica, olimpica, di grande tradizione e immagine. L’elezione di Croce, a metà strada tra l’impresa personale (resa possibile anche grazie all’impegno di molti che si sono prodigati per renderla possibile, italiani e non) e passaggio epocale per una federazione internazionale molto anglofila e molto ingessata negli ultimi anni, capita anche nel mezzo della contrastata scelta olimpica per Rio 2016 tra l’emergente e giovanile Kiteboarding, e il Windsurf. Da quanto emerso in Irlanda, è stata proprio l’Assemblea, elettrice della Nuova ISAF, a decretare il ripristino del Windsurf e far tornare in "panchina" il Kite che per qualche mese si era sentito sport olimpico. Il confronto non è finito, e la presidenza Croce dovrà sciogliere molti altri nodi sempre legati alla vela olimpica, tema centrale.

L’elezione di Croce al vertice della vela mondiale apre anche scenari nuovi in Italia, a due mesi dall’assemblea che dovrà eleggere i nuovi organi della FIV. Il presidente può restare anche alla guida in Italia, come ha già detto (a quanto pare non ci sono candidature alternative) e come possibile in base alle regole. Certamente avrà bisogno di un Consiglio "importante" capace di supportarlo visti i gravosi impegni internazionali. Ma di questo si parlerà da domani.

Oggi da velisti italiani possiamo solo brindare ed essere felici di vedere per la seconda volta un italiano (e un Croce) alla massima carica dello yachting. Oggi è un giorno di festa. Da domani viene il bello, e si (ri)comincia a lavorare per far crescere la vela. 

(FC- 
Saily.it Newsletter Anno 3 Numero 91).


Potrebbero interessarti anche...

Privacy Preference Center